Il cuore “matto” di un milione di anziani over 65

La fibrillazione atriale, l’aritmia più diffusa in occidente, colpisce circa un milione di italiani ed i numeri aumentano fino al 4% dell’intera popolazione con età superiore ai 65 anni, con rischi sempre più frequenti di incorrere in ictus cardioembolico.
La connessione tra fibrillazione atriale e ictus tromboembolico è spesso sottovalutata, ma costituisce un rischio da 4 a 9 volte maggiore per i pazienti affetti da fibrillazione atriale. Nel 20% dei casi, l’ictus, si rivela fatale, mentre nel 60% dei casi è causa di disabilità.
Gli oltre 60.000 nuovi casi l’anno hanno destato preoccupazione e attenzione nella comunità scientifica e lo studio di nuove strade terapeutiche e preventive ha portato alla sperimentazione di nuovi farmaci anticoagulanti e di dispositivi medici all’avanguardia.

Dunque, incoraggiare la prevenzione e la diagnosi precoce della fibrillazione atriale e sostenere la realizzazione di percorsi terapeutici e di pratiche sanitarie ottimali, sono gli obiettivi dell’ Associazione Giuseppe Dossetti: i Valori – Tutela e Sviluppo dei Diritti Onlus, http://www.dossetti.it/.

Se ne è discusso ieri mattina al convegno “Il cuore «matto» di un milione di anziani over 65” presso la Camera dei Deputati.

Così, l’Associazione Dossetti si impegna a ripresentare, nel corso della corrente legislatura, la Proposta di Legge, per cui si batte da Marzo 2015, «Disposizioni in materia di malattie cardio-cerebrovascolari e per la prevenzione e la cura dell’ictus cerebrale ischemico» al fine di garantire la diminuzione di casi individuali e ridurre le complicanze dell’aritmia nel lungo periodo.

A distanza di tre anni dall’elaborazione di suddetta proposta di legge poi divenuta di iniziativa parlamentare con la presentazione da parte del Senatore D’Ambrosio Lettieri del DDL n.1850, l’Associazione Dossetti chiama a raccolta il mondo accademico, scientifico, istituzionale, le associazioni di pazienti e gli stakeholder di settore al fine di accendere nuovamente i riflettori su questa problematica e ripresentare la proposta di legge nel corso della XVIII Legislatura.
Sul tema è intervenuto Claudio Giustozzi, Segretario nazionale dell’Associazione Giuseppe Dossetti – I Valori: “In Italia la fibrillazione atriale è la causa del 15% di tutti gli ictus cardioembolici che causano decessi, disabilità, e incrementano i costi sociali ed economici. Nello specifico si stima in 100 mila euro il costo medio annuo per il paziente colpito da ictus”.
“Grazie alle nuove terapie – ha dichiarato Giustozzi – invece, ogni anno si potrebbero evitare 11 mila ictus con un risparmio di 230 milioni di euro per il Servizio sanitario nazionale”.
(controluce.it)