Il passo lento degli anziani? Attenzione alle placche di beta-amiloide

Una nuova ricerca per far luce sul decadimento cognitivo, vero e proprio male del secolo. Dall’università di Pittsburg, e pubblicata dalla rivista Jama Neurology, afferma che in genere il rallentamento della motricità si manifesta nelle fasi precliniche della malattia di Alzheimer e accelera in coloro che successivamente sviluppano decadimento cognitivo lieve e demenza. Tutto perché questo rallentamento potrebbe essere associato alla deposizione, nel cervello, di placche di beta-amiloide.
Sembra che anche negli individui anziani senza demenza, a spiegare il rallentamento, vi sia la presenza di livelli molto elevati di proteina beta-amiloide, evidenziata in più di sei casi su dieci del campione.
Gli studi sono comunque solo all’inizio, giacché – ad esempio – un test comparativo ha evidenziato che i soggetti anziani che hanno meno depositi di beta-amiloide hanno una maggiore capacità motoria rispetto agli altri, ma presentano anche una più alta incidenza di cadute. La ricerca è però significativa e importante perché chiarisce la relazione tra beta-amiloide e funzione motoria, soprattutto in termini di deambulazione.