La salute delle regioni italiane: il rapporto Osservasalute

Qual è la situazione dell’assistenza socio sanitaria in Italia? Nel quadro nazionale, dove si colloca la Toscana? Quali sono i suoi punti di forza, quali le criticità? L’ultimo rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, pubblicato nel marzo scorso, offre risposte interessanti sull’argomento.  In un’ottica di tutela della salute dei cittadini, è utile analizzare una serie di indicatori precisi per stabilire la qualità delle cure e dell’assistenza del sistema sanitario nelle varie regioni italiane. Fra questi indicatori, i più significativi sono tre: i tassi d’assistenza domiciliare integrata, di quella residenziale, e i tassi di ospedalizzazione potenzialmente evitabile.

Dal rapporto Osservasalute  emerge innanzitutto che il numero di pazienti assistiti a domicilio a livello nazionale è in continua crescita. I numeri migliori in questo campo si registrano al nord (1356 su 100.000), seguiti poi dai numeri del centro (895 su 100.000) e del sud (788 su 100.000). In toscana, il numero di cittadini assistibili a domicilio è più basso, e si attesta intorno ai 608 su 100.000.

Nel campo dell’assistenza residenziale, invece, il tasso di ricovero a livello nazionale è pari a 523 per 100.000 abitanti, e principalmente si compone di anziani e disabili; in toscana, il tasso è più basso : 414 su 100.000 come dato generale. Anche nel campo della residenzialità, come in quelli dell’assistenza domiciliare, i tassi più alti si registrano al nord, Trento e Trieste in primis, e si riducono notevolmente al sud, soprattutto in Campagnia e Calabria.

L’ultimo indicatore è quello delle ospedalizzazioni non necessarie, a sua volta suddiviso in tre indicatori differenti: l’ospedalizzazione non necessaria per complicanze a lungo termine del diabete mellito, per broncopneumopatia cronico ostruttiva e per insufficienze cardiache senza procedure cardiache.
In questo caso, le regioni che registrano tassi più bassi sono Marche, Basilicata e Sardegna, mentre i tassi più elevati si osservano in Puglia, Lombardia e Veneto. Nello specifico, le regioni più virtuose nel campo dell’ospedalizzazione non necessaria per broncopneumopatia sono Toscana, Piemonte e Valle d’Aosta, mentre invece i tassi più alti si registrano in Campania e Calabria. Per insufficienza cardiaca, infine, i tassi più bassi si registrano in Toscana, Trentino-Alto Adige e Sardegna, mentre i più alti sono in Calabria, Molise e Abruzzo.

Il rapporto evidenzia quindi un quadro generale in miglioramento, anche se rimangono ancora evidenti disparità fra le regioni del nord e sud Italia. Il centro – e, spesso, la Toscana – si propone, una volta di più, come esempio di eccellenza nel panorama nazionale.