Secondo il Congresso di Cardiologia Geriatrica, riunito nei giorni scorsi a Roma, sono circa cinque milioni gli anziani che cadono almeno una volta l’anno. In genere succede in casa e spesso quando sono soli. Molteplici le cause: un ostacolo non visto, scarsa illuminazione, un capogiro improvviso, magari dovuto a farmaci che si stanno prendendo. Ma per un numero molto consistente di cadute, almeno centomila all’anno in Italia, il problema è dovuto a una perdita temporanea di coscienza a causa del cuore.
Per monitorare e prevenire queste cadute l’Italia ha avviato, assieme all’Irlanda, un percorso di pronto soccorso anticaduta. A fare da apripista è stato il dipartimenti cardiovascolare di Careggi, seguito dalle Molinette di Torino, dal Policlinico Federico II di Napoli e dal Baggiovara di Modena. In questi pronto soccorso una speciale Unità di Sincope e Cadute prende in carico l’anziano in arrivo per una di queste cause con un team composto da un cardiologo e da un geriatra che lo sottoporrà a una serie di indagini diagnostiche approfondite.
Frequenti e talvolta sottovalutate, le cadute sono una minaccia molto rischiosa per gli anziani. Una su dieci può infatti provocare fratture, traumi cranici o ferite i cui esiti incidono spesso in modo pesante sulla qualità e l’aspettativa di vita. Chi si rompe un femore, ad esempio, ha tra il venti e il trenta per cento di mortalità entro un anno dall’evento e, in un caso su due, soffrirà di ansia e depressione.
Anche se le statistiche dicono che nella maggior parte dei casi si cade per un’improvvisa perdita di equilibrio, tre volte su dieci la caduta è inspiegabile e al cinquanta per cento potrebbe essere causata da una sincope dovuta a problemi cardiovascolari. La perdita di coscienza dovuta a un temporaneo minor afflusso di sangue al cervello e dall’improvviso rallentamento del battito cardiaco, vede spesso come primo sintomo proprio una caduta apparentemente senza una causa spiegabile. Così come è probabile che l’anziano entri in Pronto Soccorso col doppio problema della caduta e della sincope cardiovascolare.
L’unità specializzata di Pronto Soccorso ha dunque l’obiettivo di verificare se la caduta sia dovuta a un’alterazione del ritmo cardiaco, se sia presente una cardiopatia strutturale o se vi siano alterazioni dei meccanismi di regolazione della pressione arteriosa. Monitorare e intervenire su queste cause significherebbe dimezzare per gli anziani il rischio di ricoveri successivi alla caduta, riducendo di circa un terzo gli interventi e i costi sanitari generali.