Le considerazioni dell’OMS per vivere in salute più a lungo

Con il world_report_on_aging_health L’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblica le proprie considerazioni e le proiezioni sullo stato della salute degli anziani nel mondo, le prospettive demografiche e sociali, i trend e gli auspici per affrontare al meglio l’avanzamento dell’età dal punto di vista individuale e da quello delle istituzioni che dovranno “governarlo”.
Ne anticipiamo in sintesi i contenuti, a partire da una previsione di raddoppio degli anziani over 60 nel mondo entro il 2050, con un’incidenza del 20% sul totale della popolazione in quella data. Ovvero una persona su cinque, a quella data, sarà una persona anziana. Considerando che è una media sull’intera popolazione del pianeta è facile allora presupporre che i paesi a crescita zero o quasi, come il nostro, siano ancora più interessati a questa “emergenza”.
Altro punto di interesse, anche se dirlo può sembrare banale, è il livello di salute con cui si invecchia. Un’anzianità in buona salute aiuta ad affrontare con serenità il peso degli anni e a vedere con ottimismo certe limitazioni tipiche dell’anzianità. Tuttavia questo impegno da parte dei servizi sanitari nazionali dei singoli paesi, non è il solo fattore per una vecchiaia serena.
Altri fattori, più strutturali, dal momento che riguarderanno le società del prossimo futuro, sono la creazione di ambienti e contesti sociali più age-frendly, il favorire le relazioni sociali e i trasporti a misura d’anziano, il miglioramento delle cure e dei “contesti” di cura compresi progetti più efficienti rispetto a oggi di cure a lungo termine e sulla cronicità, e – ultimo ma non meno importante – un concreto cambio di passo sulla nostra percezione e cultura delle persone anziane, sconfiggendo tanti luoghi comuni più legati al passato che alla modernità.
Una bella sfida, non c’è che dire. E non solo per il mondo sanitario, ma per la politica e i bilanci degli stati in generale.