Ogni giorno guadagniamo 6 ore di vita, ma non tutti se ne accorgono

E’ questa la conclusione cui è arrivato il geriatra danese Rudi Westendorp, dell’Università di Copenaghen e fondatore della Leyden Academy on vitality and ageing. Un bambino nato oggi ha, con buone probabilità, la possibilità di superare i 130 anni di vita. Tutto grazie agli enormi progressi fatti in questo ultimo secolo per sconfiggere e curare le malattie, debellare la fame, garantire ambienti e condizioni di vita più salubri.
Rapportata all’aspettativa degli inizi del secolo scorso, che è passata da 40 a oltre 80 anni, le affermazioni del docente danese hanno più di un filo logico. Ma le condizioni essenziali, come afferma lui stesso, sono la percezione che abbiamo di noi stessi. Spesso, afferma, consideriamo l’anzianità ancora come fossimo nel secolo scorso, mentre invece dovremmo essere più ottimisti e allineati con i tempi.
Il segreto per superare i 100 anni è allora godersi la vita. A supporto di questa tesi il geriatra ha anche scritto un libro che si preannuncia come una ricetta: Come invecchiare senza diventare vecchi. La scienza della longevità felice.
Bando allora ad ogni atteggiamento negativo e all’apatia, la quale, qualora dovesse prendere il sopravvento, non solo fa sentire più vecchi di quel che si è, ma arriva a ridurre negativamente qualità della vita e longevità.
Sempre secondo Westendorp si può invecchiare positivamente anche quando si è colpiti da qualche disabilità, come la perdita della vista o dell’udito e persino nell’ultima fase della vita. Basta mantenere sempre un atteggiamento vitale e cercare di vedere sempre qualcosa di bello nella nostra quotidianità. Al bando anche la sedentarietà assoluta, magari con la falsa credenza che dopo una certà età è troppo difficile fare movimento, soprattutto per la limitazione della propria autonomia fisica. Credere e sforzarsi ogni giorno di mantenersi attivi è il primo passo verso il superamento di un limite d’età spesso più condizionamento mentale che non esperienza reale.