Mercoledì 4 febbraio, con un ritardo di qualche settimana rispetto alla scadenza del 31 dicembre scorso, il Ministro della Salute Lorenzin illustrerà alle regioni i nuovi Lea. La discussione per trovare un accordo, dopo 14 anni esatti dall’ultimo aggiornamento, si preannuncia tesa a causa del braccio di ferro sui tagli imposti dal patto di stabilità: quattro i miliardi chiesti dal Governo, due miliardi quelli proposti dalle Regioni. C’è tutta via un margine di migliorabilità e ottimizzazione delle spese, che potrebbe portare rispetto ad oggi novità per almeno 500 milioni in più sul fronte delle malattie rare e sull’assistenza sociosanitaria agli anziani e disabili.
In attesa di un documento ufficiale ecco, secondo le anticipazioni rilasciate alla stampa, le novità di rilievo sul fronte dell’assistenza sociosanitaria sarebbero aggiornamenti e adeguamento delle prestazioni nei capitoli dedicati all’assistenza sanitaria di base, continuità assistenziale e assistenza integrativa, ovvero l’erogazione di ausili e dispositivi medici e protesici, con una revisione dell’assistenza sociosanitaria domiciliare e territoriale e per l’assistenza territoriale semiresidenziale e residenziale.
L’assistenza sociosanitaria prevede l’erogazione di percorsi integrati nelle aree: distrettuale domiciliare e territoriale; distrettuale semiresidenziale e residenziale. Per i non autosufficienti, in
particolare, vengono definiti e precisati i profili di cura con un crescente livello di intensità assistenziale sulla base della valutazione multidimensionale dei bisogni di cura del paziente, effettuata dall’équipe sociosanitaria di riferimento.
Il miglioramento, anche tecnologico, dell’assistenza protesica e l’ottimizzazione di alcuni percorsi, con una progressiva eliminazione di esami doppi o tripli senza effettiva necessità, completerà il piano proposto dal Governo.