Pistoia, cresce l’assistenza domiciliare in montagna

“Il vero desiderio di ogni anziano è quello di vivere il più a lungo possibile nella sua casa, evitare l’ospedalizzazione, che è un evento molto traumatico, che spesso porta disabilità e alla necessità di ricorrere all’aiuto di qualcuno per la perdita dell’autonomia”. Per Monica Marini, la coordinatrice del servizio infermieristico della zona distretto di Pistoia, è questa la finalità dell’assistenza domiciliare: offrire ai pazienti in età avanzata, a coloro che hanno malattie croniche, disabilità e fragilità, una risposta sanitaria, ma anche sociale, all’interno delle loro case.
In particolare il servizio, che è esteso a tutto il territorio provinciale, ha avuto un notevole incremento nella Montagna pistoiese con il piano di riorganizzazione attuato a partire dal 2012.
Dopo il potenziamento del personale (attualmente dieci infermieri e quattro operatori socio sanitari) sono arrivati ad essere 284 i pazienti, di cui 201 nuovi, che da gennaio a settembre di quest’anno hanno potuto usufruire al proprio domicilio di assistenza e prestazioni: dal prelievo ematico, alla medicazione, alla sostituzione del catetere fino alla riabilitazione e, se necessario, alle visite specialistiche. Cosa è necessario lo decide il medico di medicina generale il quale, raccordandosi con il servizio, attiva e segue il percorso assistenziale, valutando il quadro clinico complessivo che viene periodicamente accertato con visite prestabilite e regolari. L’assistenza è sempre “personalizzata”, tiene conto dei bisogni del paziente, anche di quelli più complessi.
Con sei macchine aziendali a disposizione, ogni mattino, alle ore sette, dal PIOT –presidio integrato ospedale e territorio- di San Marcello partono le equipé di assistenza domiciliare per rientrare alle sette di sera. Dodici ore al giorno, dal lunedi al sabato, per un totale di mille chilometri al mese percorsi per lo più tra nuclei abitativi molto distanti tra loro e sovente difficilmente raggiungibili: i territori sono disagiati e soprattutto, in inverno, quando c’è la neve. Notevole il numero degli “accessi” alle abitazioni (oltre ottomila) ed elevato anche quello delle prestazioni effettuate (quasi 3.500).
Cinque i Comuni interessati: oltre a quello di San Marcello, Abetone, Sambuca, Piteglio e Cutigliano e quattro le frazioni: Pracchia, Orsigna, Le Piastre e Cireglio per un totale di 15.000 residenti. Elevato il tasso di invecchiamento e le esigenze dei pazienti affetti da pluripatologie, alcune anche di carattere neurologico.
“Quando due anni fa abbiamo deciso di riorganizzare questo servizio lo abbiamo fatto con l’obiettivo principale di rispondere alle esigenze della popolazione locale, il potenziamento delle cure infermieristiche sul territorio anche in continuità con quelle ospedaliere, è stato efficace per molti ed ora – annuncia Marini- ci apprestiamo ad rendere possibile un ulteriore incremento dell’attività nella fascia pomeridiana, sempre nell’intento di evitare ai nostri pazienti lungo degenze o istituzionalizzazioni. Gli infermieri si impegnano, infatti, anche per lo sviluppo e il mantenimento della maggiore autonomia possibile nei pazienti con un significativo miglioramento della loro qualità della vita e questo, per noi operatori, è motivo di grande soddisfazione”. (fonte asl3, Pistoia)