Prato, aumentano assistenza sociosanitaria e quote in RSA

Quattro assi per vincere la partita di una moderna assistenza sanitaria sul territorio pratese, abbattendo il muro che oggi esiste tra ospedale e territorio. E’ il “poker” di provvedimenti che sono stati annunciati all’Ospedale Santo Stefano di Prato dal presidente della Regione Toscana, dall’assessore regionale al diritto alla salute e dalla direttrice generale della Asl 4.

La Regione Toscana lo finanzierà con 3,5 milioni di euro, destinati in primo luogo a incrementare di almeno 40 rispetto alle attuali 590 le quote di ricovero degli anziani nelle RSA, le Residenze sanitarie assistenziali. Una parte serviranno poi per raddoppiare (dagli attuali 12 a 24) i posti letto destinati alle cosiddette cure intermedie territoriali, ovvero all’assistenza non ospedaliera.

Al terzo posto c’è la realizzazione delle case della salute, oggi assenti a Prato. Si sta valutando con il territorio l’attivazione da due a quattro strutture, metà collocate a Prato metà previste nel resto della provincia, attrezzate in modo da alleggerire l’attuale fortissima pressione sul presidio ospedaliero e di garantire un’assistenza più decentrata e diffusa.

Il quarto degli assi portanti del Piano è il mantenimento e il potenziamento del progetto “Dopo l’ospedale meglio a casa”, grazie al quale in 5 anni sono stati seguiti nelle proprie case circa 3.000 pazienti molti dei quali anziani. Si punta dunque ad un incremento dei programmi personalizzati di assistenza domiciliare garantiti grazie ad equipe multidisciplinari composte da medici, fisioterapisti, infermieri e operatori socio sanitari.

Dopo l’estate è infine prevista l’apertura dell’edicola presso il Santo Stefano, la cui gestione sarà affidata alla Cooperativa sociale sette più tre.
(Fonte Ufficio Stampa Regione Toscana)