RSA Narnali, ritorno alla normalità

“La situazione e’ tornata alla normalita’”. Lo ha assicurato l’assessore regionale alla Sanita’, Stefania Saccardi, rispondendo in Consiglio regionale a due interrogazioni dei gruppi Movimento 5 Stelle e Pd sulla vicenda della residenza sanitaria assistita Narnali di Prato, che ha visto 17 indagati dalla magistratura per maltrattamenti, tre dipendenti dell’azienda sanitaria e gli altri del consorzio Astir. I consiglieri chiedevano chiarimenti, in particolare, sui mancati controlli e sulle misure che la Regione intende adottare per la prevenzione di fatti analoghi. “La Regione non ha compiti diretti di vigilanza- ha precisato l’assessore- che e’ affidata ad una commissione multidisciplinare composta da membri individuati dalla Conferenza dei sindaci e dall’azienda Usl”. Le prescrizioni indicate dai controlli effettuati nel 2012, nel 2013 e nel 2015 sono state pienamente assolte. Gia’ dal giugno 2013, tuttavia, “ben prima del verificarsi di quei fatti”, la Giunta regionale ha avviato un percorso di valutazione, per un aggiornamento della normativa ed un miglioramento del regime dei controlli, coinvolgendo familiari ed operatori. Saccardi ha precisato che il progetto prevede interventi specifici sulla formazione professionale degli operatori, in particolare sull’elemento della motivazione. Saranno istituiti tavoli permanenti per un confronto sistematico, iniziative di prevenzione ed interventi sul miglioramento delle interazioni.
L’assessore ha poi precisato alcuni aspetti del rapporto con la cooperativa affidataria della struttura, leggendo alcune norme sulla responsabilita’ della direzione e sui requisiti specifici per il personale. “Il contratto e’ stato rescisso immediatamente- ha rammentato l’assessore- tutto il personale dell’Asl, non solo i tre indagati, e’ stato sostituito”. In replica il consigliere dem Nicola Ciolini ha riconosciuto i notevoli miglioramenti avvenuti, ma gli episodi di maltrattamento sono stati “una ferita profonda sul tessuto sociale della provincia. Il sistema di gestione mista va assolutamente superato- ha ribadito- molte persone hanno trovato un’occupazione nel settore, senza avere il minimo di vocazione per questo tipo di attivita’. E’ un problema complessivo di gestione, la cui responsabilita’ non e’ solo della Regione”. Di vicenda dolorosissima ha parlato anche l’esponente dei 5 stelle, Andrea Quartini. “C’e’ stata sicuramente disattenzione nel non vedere il paziente impaurito, trascurato, anche se si tratta di soggetti difficili- ha replicato- il sistema misto, con l’affidamento di servizi all’esterno e spesso a personale sottopagato, e’ una forma rischiosa”. Sicura che “l’introduzione di nuove modalita’ di controllo trovera’ un interlocutore attento nell’assessore- si e’ detta la consigliera Pd, Ilaria Bugetti – insieme ad una revisione di alcuni aspetti della normativa sulle cooperative sociali”.