Da Bisenzio Sette, Francesca Cantagalli
Gli operatori sanitari, lo sappiamo, in queste settimane tremende di emergenza da coronavirus, sono coloro che hanno subito l’impatto più forte, in termini di assistenza e di cure, di questa grave situazione creatasi in Italia. Oltre a chi sta affrontando la crisi e le morti negli ospedali, ci sono anche i medici e gli infermieri nelle varie residenze per anziani, che hanno un compito altrettanto delicato: mantenere un clima il più lieve possibile per il bene dei loro ospiti, i nostri “nonni”.
Numerose purtroppo le realtà di questo tipo in cui il contagio ha mietuto decessi su decessi. Ecco come viene affrontato questo difficile periodo nella Rsa Villa Magli di Calenzano, grazie alla testimonianza della sua direttrice, la dottoressa Aurora Figlini.
Come state affrontando questo periodo di isolamento forzato?
Pur con le restrizioni imposte in queste ultime settimane, nelle nostre residenze stiamo lavorando al massimo delle forze e cercando di mantenere il sorriso sulle labbra per dare ai nostri anziani la maggiore tranquillità possibile. Certo fornire assistenza è un’attività complessa e la preoccupazione evidentemente c’è, anche se per fortuna non abbiamo nessun caso positivo, ma abbiamo tutte le precauzioni, come le mascherine e il mantenimento delle distanze, e l’attenzione è massima, con la continua severa osservanza di tutte le indicazioni e le delibere che ci provengono in tempo reale dal sistema sanitario.
Questo però non ha impedito anche in queste settimane di isolamento di mantenere all’interno delle strutture un clima familiare, attento alla serenità e all’affettuosità delle relazioni e con i consueti momenti di attività ludiche ed educative.
Quali sono stati i cambiamenti più importanti che avete dovuto apportare?
Abbiamo dovuto riprogettare i nostri protocolli e le pratiche lavorative interne per perseguire il massimo della sicurezza per ogni nostro ospite, invitando anche i nostri dipendenti ad osservare scrupolosamente ogni prevenzione possibile anche al di fuori della residenza sanitaria assistenziale. Al nostro interno utilizziamo protezioni personali e distanziamenti in tutte le nostre attività di accudimento e assistenza nelle attività quotidiane, come i pasti e le attività educative, ma sempre facendo attenzione a non turbare il senso di continuità e di sicurezza di ogni nostro servizio.
Avete adottato anche voi delle restrizioni sulle visite? Gli ospiti presenti come hanno recepito il provvedimento?
Non potendo ormai da settimane ricevere visite dall’esterno, i nostri ospiti sono coscienti di vivere un momento di grande attenzione sanitaria, anche se probabilmente non si rendono conto dell’allarme globale che il mondo sta vivendo. La loro reazione è comunque serena, anche grazie alle nostre rassicurazioni e all’impegno che mettiamo sentendo una nuova responsabilità, che va oltre la normale routine. Grazie alla tecnologia in struttura utilizziamo un paio di tablet che consentono ad ognuno momenti di videochiamata con i propri cari e in molti casi sono gli anziani stessi a gioire di piccoli momenti un po’ fuori dagli schemi. Molti non avevano mai effettuato una videochiamata e per loro è stata un’esperienza nuova e divertente. Gli anziani sono davvero speciali in questa loro capacità di trovare e donare serenità anche con le piccole cose, senza sentire troppo il peso della rinuncia. Certamente non semplice per le nostre residenze tradizionalmente aperte a tutto il territorio, al volontariato e alla comunità, con molte visite e molteplici occasioni di stare insieme agli altri.