Quattro mosse per comunicare meglio con il Parkinson

Si sa bene che prima ancora dei problemi fisici sono quelli legati al linguaggio a impedire spesso conversazione e comunicazione con i malati di Parkinson. Oggi uno studio del Regno Unito, pubblicato sul Journal of Parkinson Disease, dopo una ricerca condotta su quasi 5.000 casi, individua quattro consigli principali per migliorare la capacità di interazione con questi pazienti.
Il primo consiglio è, dopo aver formulato una domanda, dare al paziente il tempo necessario affinché riesca a formulare una risposta.
Il secondo è quello di ridurre il più possibile le distrazioni nell’ambiente, spegnendo radio e tv e sistemando il paziente lontano dalle finestre, che potrebbero a loro volta distrarlo dal concentrarsi al meglio possibile sulla comunicazione.
Il terzo consiglio è di specificare sempre molto bene l’argomento chiave di cui si intende parlare, in modo da permettere al paziente di “visualizzare” l’argomento di un gruppo di domande: ad esempio sulla propria routine quotidiana, o su un altro argomento specifico.
Il quarto e ultimo consiglio è invece di delegare, senza far mancare la partecipazione del paziente, la risposta alle domande anche ad altri soggetti vicini alla persona, come i figli o un caregiver. Considerando il fatto che spesso comunicare può essere davvero molto stancante e che la persona affetta da Parkinson coinvolta in una discussione a più voci può assertivamente sentirsi protetta e focalizzare anche meglio la propria attenzione all’argomento su cui si è interrogati.