Scompenso cardiaco, in terapia un milione di anziani e a maggioranza donne

Anziani e in lieve maggioranza donne. In terapia con trattamenti non sempre ottimali e destinati in un caso su due a ripetuti ricoveri. Questo l’identikit dei pazienti italiani affetti da scompenso cardiaco, osservati nella “vita reale” e non attraverso “l’ambiente protetto” di studi clinici che escludono alcuni gruppi di popolazione. A tratteggiarlo e a delineare la complessita’ della gestione dello scompenso cardiaco, che colpisce quasi un milione di pazienti circa il 30% dei quali muore a un anno dalla diagnosi e il 50% a cinque anni,sono i risultati dello studio Arno, condotto dal Core Cineca, presentati al congresso ESC 2015 a Londra. I dati si riferiscono a un bacino di circa 2.500.000 persone seguite in cinque anni, dal 2008 al 2012. Nel periodo considerato, in 7 ASL coinvolte, sono stati registrati 54.059 ricoveri per scompenso cardiaco e i 41.413 pazienti non deceduti e dimessi sono stati seguiti per un anno. L’eta’ media e’ risultata essere 79 anni e in lieve maggioranza erano le donne (51%). La piu’ frequente delle patologie concomitanti e’ risultata l’ipertensione arteriosa (70% dei casi), seguita dal diabete (30,7%), ma anche da broncopneumopatia cronica ostruttiva (30,5%) e depressione (21%). A livello di costi l’indagine ha permesso di calcolare che con una degenza che mediamente supera i 10 giorni, l’SSN spende complessivamente 550 milioni di euro l’anno; la spesa annuale per paziente e’ di 11.800 euro, l’85% rappresentato dall’ospedalizzazione. “Significativo – osserva Aldo Pietro Maggioni, coordinatore dello studio – e’ che il costo delle ri-ospedalizzazioni sia quasi il doppio rispetto al primo ricovero (oltre 7.000 euro vs circa 4.500)”. I farmaci inclusi nelle linee guida comprendono ACE-inibitori, beta-bloccanti e inibitori del sistema renina-angiotensina, ma si stanno affacciando secondo quanto riferiscono gli esperti nuove terapie, come LCZ696, attualmente in valutazione presso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e gia’ approvato dall’FDA.